Il tempo non è un’illusione

L’albatros non ha fretta. Senza battere le ali, il suo dinamico volo planato nel gradiente di vento sopra le onde del mare antartico lo porta comunque a fare il giro del mondo (rif. 438).
Il tempo in cui vive non è un’illusione.

Al contrario, la fisica contemporanea considera il tempo un’illusione. L’energia non vi ha alcun interesse a provocare qualcosa. Il suo tempo passivo sarebbe leggibile al di fuori degli eventi su un percorso immaginario in direzione sia positiva che negativa e, nei sistemi in movimento, potrebbe anche scorrere a velocità diverse. Nella fisica moderna, i viaggi nel tempo, con le loro contraddizioni, sarebbero in linea di principio possibili.

Tuttavia, se si ammette che l’energia utile sia diretta e inneschi attivamente i cambiamenti, dagli assunti di base della fisica si può ricavare un tempo progressivo e fluente. Riguardo a ciò, basta considerare il fatto dell’esperienza che il nostro tempo vissuto non è neutro e non è invertibile (rif. 451, libro Time arrow as trace of energy. Logical key to a spiritual universe).

Questo tempo, che io chiamo tempo effettivo, si rivela essere la perdita di informazioni sul passato. È il tempo che accompagna l’aumento dell’entropia, il percorso verso il disordine, perdendo informazioni lungo il cammino.
Segue le leggi dell’energia e quindi scorre alla stessa velocità anche nei sistemi in movimento (non è dunque possibile viaggiare nel tempo). Questo tempo effettivo è il tempo di cui facciamo esperienza. Il tempo scandito dall’orologio con cui registriamo questo tempo reale è solo un ausilio tecnico. Trasmette informazioni sul passaggio del tempo, ma non cancella alcuna informazione come avviene nel tempo reale. Il tempo dell’albatros passa facendo, esso stesso, parte del tempo, perché l’energia vi viene costantemente convertita con la sua alimentazione.